Taiko
Il tamburo Taiko ha una straordinaria caratteristica di esecuzione: segue il ritmo del cuore e per questo motivo, nelle antiche popolazioni contadine venivano usati anche per addormentare i bambini.
Nel moderno Taiko, movimento e percussione si fondono in perfetta armonia con il cuore ed il respiro, regalando così momenti di grande patos senza eguali.
La disciplina
L'O Daiko, grande tamburo, ha origini antichissime: fu usato nel Giappone feudale per motivare e incitare le truppe di Samurai, per contribuire a impostare un giusto ritmo di marcia o dare avviso di ordini o annunci.
Il Taiko Yaku, il battitore, era il responsabile dell'impostazione del ritmo di marcia della truppa, determinandone spesso il successo nella battaglia.
Insieme all'uso Marziale, i tamburi Taiko hanno giocato un ruolo fondamentale nelle corti degli Shogun, fondando un particolare stile ritmico chiamato Gagaku, ancora oggi usato nelle cerimonie dei santuari Shintoisti e Buddisti e nel tipico teatro "No" giapponese.
Il Maestro Salvalaggio, ha inaugurato nel 2012 la scuola di tamburi giapponesi nata dopo il grande successo dei "Taiko Wa Do", gruppo fondato dallo stesso Salvalaggio e del quale è direttore artistico.
I Taiko Wa Do, si esibiscono in tutta Italia riscontrando sempre maggior consenso ed entusiasmo fra il pubblico e gli addetti ai lavori.
La scelta di uno stile tradizionale, la grande preparazione ed il profondo rispetto per la marzialità del Taiko, permette al gruppo di fregiarsi di una grande onorificenza, è infatti l'unico gruppo italiano ad essere menzionato e quindi riconosciuto, nel sito dell'ambasciata del Giappone in Italia.
